Bene!
Non possiamo che registrare con soddisfazione l'esito positivo della serata.
Certo, non ci illudiamo di aver raggiunto alcunchè, ma quantomeno abbiamo detto la nostra.
Al di là dei giochetti politici di bassa lega, prendiamo atto con soddisfazione del fatto che in Consiglio comunale arriverà il parere sfavorevole del Consiglio di Zona.
Ovviamente il giorno del Consiglio comunale ci saremo anche noi, ancora più numerosi di questa sera e a quel punto non potranno davvero far finta che non esistiamo.
Manteniamo alta l'attenzione perchè a quanto pare all'orizzonte si stanno addensando nubi ancora più minacciose. Dalle notizie raccolte dopo il Pagani sarà a volta della ditta "Miano" che sta smantellando la propria attività e cercando un buon compratore.
Qui di seguito il comunicato messo agli atti questa sera.
A proposito dell’area Pagani
Questa sera non voglio addentrarmi nei meandri delle polemiche politiche, se così si possono chiamare, ma vorrei andare al nocciolo della questione che in questi mesi sta interessando tanta gente, nei nostri rioni e non solo.
La questione dell’area Pagani, è solo la punta dell’iceberg di una politica urbanistica che sta portando Lecco alla deriva. Mi piacerebbe poter fare un giro con qualcuno dei nostri amministratori per constatare insieme a loro le brutture di una città che è sempre stata invidiata per i suoi pregi paesaggistici.
E non credo che parlare di bellezza e qualità della vita sia solo un vezzo di qualche irriducibile romantico. Un motto ad alcuni di voi molto caro recita così: “La bellezza salverà il mondo”. Di quale bellezza stiamo parlando?! Certo i pregi naturali non mancano alla nostra città, ma è altrettanto sicuro che tali pregi meriterebbero un’attenzione e una valorizzazione ben diverse da quelle che ultimamente vengono accordate da chi governa la città.
Il progetto di edificazione dell’ex area Pagani è emblematico in questo senso. Che non mi si venga a parlare di una città a misura d’uomo, votata al turismo e al rispetto dell’ambiente! Lecco, da qualche anno sta piuttosto assumendo le fattezze di un quartiere dormitorio, come tanti ne sono sorti, nei decenni passati, alle porte della grande metropoli milanese.
Quale giovamento potrà trarre la nostra zona dall’ennesima edificazione scriteriata. I servizi e le infrastrutture saranno capaci di soddisfare i bisogni di una popolazione che da un giorno all’altro aumenterà di centinaia di unità?
La nostra zona con l’insediamento del nuovo ospedale, con le numerose scuole presenti, con gli ingressi degli attraversamenti cittadini è già ora oltremodo congestionata. Come se non bastasse negli ultimi anni l’edificazione ha avuto un’impennata senza precedenti, andando ad insistere su una zona della città dove è storicamente già presente una massiccia concentrazione di costruzioni di edilizia popolare.
Quali sono stati i criteri di valutazione di un progetto come questo? La qualità della vita ha ancora qualche spazio tra gli argomenti di chi è preposto ad amministrare la nostra città, o temi come questi sono stati sfrattati dal mero interesse economico? Se è vero che gli amministratori della città svolgono la loro funzione su mandato dei cittadini elettori, noi siamo qui stasera per ribadire la nostra posizione in merito alla sciagurata politica urbanistica che sta sfigurando la nostra città, sotto i nostri occhi.
Non abbiamo la minima intenzione di rimanere a guardare senza nemmeno tentare di cambiare le cose.
Qualcuno vuole farci credere che l’edificazione selvaggia risponda ad un bisogno di alloggi da parte della popolazione cittadina. Ma, statistiche demografiche alla mano, questo sembra lontano dalla realtà. Com’è possibile che la richiesta di alloggi sia così elevata se negli ultimi 30 anni la popolazione della nostra città è sensibilmente diminuita. Nel 1971 gli abitanti di Lecco erano ben 53.230 mentre oggi siamo 47.325. Se consideriamo che al posto delle fabbriche che c’erano allora, oggi sorgono numerosissimi complessi residenziali, i conti non tornano. La differenza tra oggi ed allora sfiora le 6.000 unità, cifra non certo irrisoria. [Certo qualcuno potrebbe obiettare che pur essendo diminuita la popolazione sono aumentati i nuclei familiari. Purtroppo non ho trovato riscontri statistici, ma non credo che tale aumento sia in grado di annullare la diminuzione della popolazione globale.] C’è davvero qualcosa che non va nelle considerazioni di chi progetta la nostra città.
Per non parlare poi del discorso delle deroghe. Non accettiamo in nessun modo che la qualità della nostra vita venga svenduta per così poco. La nostra presenza qui, stasera, vuole ribadire un secco “no” a questo modo di manipolare le regole del gioco a proprio uso e consumo.
Non possiamo che registrare con soddisfazione l'esito positivo della serata.
Certo, non ci illudiamo di aver raggiunto alcunchè, ma quantomeno abbiamo detto la nostra.
Al di là dei giochetti politici di bassa lega, prendiamo atto con soddisfazione del fatto che in Consiglio comunale arriverà il parere sfavorevole del Consiglio di Zona.
Ovviamente il giorno del Consiglio comunale ci saremo anche noi, ancora più numerosi di questa sera e a quel punto non potranno davvero far finta che non esistiamo.
Manteniamo alta l'attenzione perchè a quanto pare all'orizzonte si stanno addensando nubi ancora più minacciose. Dalle notizie raccolte dopo il Pagani sarà a volta della ditta "Miano" che sta smantellando la propria attività e cercando un buon compratore.
Qui di seguito il comunicato messo agli atti questa sera.
A proposito dell’area Pagani
Questa sera non voglio addentrarmi nei meandri delle polemiche politiche, se così si possono chiamare, ma vorrei andare al nocciolo della questione che in questi mesi sta interessando tanta gente, nei nostri rioni e non solo.
La questione dell’area Pagani, è solo la punta dell’iceberg di una politica urbanistica che sta portando Lecco alla deriva. Mi piacerebbe poter fare un giro con qualcuno dei nostri amministratori per constatare insieme a loro le brutture di una città che è sempre stata invidiata per i suoi pregi paesaggistici.
E non credo che parlare di bellezza e qualità della vita sia solo un vezzo di qualche irriducibile romantico. Un motto ad alcuni di voi molto caro recita così: “La bellezza salverà il mondo”. Di quale bellezza stiamo parlando?! Certo i pregi naturali non mancano alla nostra città, ma è altrettanto sicuro che tali pregi meriterebbero un’attenzione e una valorizzazione ben diverse da quelle che ultimamente vengono accordate da chi governa la città.
Il progetto di edificazione dell’ex area Pagani è emblematico in questo senso. Che non mi si venga a parlare di una città a misura d’uomo, votata al turismo e al rispetto dell’ambiente! Lecco, da qualche anno sta piuttosto assumendo le fattezze di un quartiere dormitorio, come tanti ne sono sorti, nei decenni passati, alle porte della grande metropoli milanese.
Quale giovamento potrà trarre la nostra zona dall’ennesima edificazione scriteriata. I servizi e le infrastrutture saranno capaci di soddisfare i bisogni di una popolazione che da un giorno all’altro aumenterà di centinaia di unità?
La nostra zona con l’insediamento del nuovo ospedale, con le numerose scuole presenti, con gli ingressi degli attraversamenti cittadini è già ora oltremodo congestionata. Come se non bastasse negli ultimi anni l’edificazione ha avuto un’impennata senza precedenti, andando ad insistere su una zona della città dove è storicamente già presente una massiccia concentrazione di costruzioni di edilizia popolare.
Quali sono stati i criteri di valutazione di un progetto come questo? La qualità della vita ha ancora qualche spazio tra gli argomenti di chi è preposto ad amministrare la nostra città, o temi come questi sono stati sfrattati dal mero interesse economico? Se è vero che gli amministratori della città svolgono la loro funzione su mandato dei cittadini elettori, noi siamo qui stasera per ribadire la nostra posizione in merito alla sciagurata politica urbanistica che sta sfigurando la nostra città, sotto i nostri occhi.
Non abbiamo la minima intenzione di rimanere a guardare senza nemmeno tentare di cambiare le cose.
Qualcuno vuole farci credere che l’edificazione selvaggia risponda ad un bisogno di alloggi da parte della popolazione cittadina. Ma, statistiche demografiche alla mano, questo sembra lontano dalla realtà. Com’è possibile che la richiesta di alloggi sia così elevata se negli ultimi 30 anni la popolazione della nostra città è sensibilmente diminuita. Nel 1971 gli abitanti di Lecco erano ben 53.230 mentre oggi siamo 47.325. Se consideriamo che al posto delle fabbriche che c’erano allora, oggi sorgono numerosissimi complessi residenziali, i conti non tornano. La differenza tra oggi ed allora sfiora le 6.000 unità, cifra non certo irrisoria. [Certo qualcuno potrebbe obiettare che pur essendo diminuita la popolazione sono aumentati i nuclei familiari. Purtroppo non ho trovato riscontri statistici, ma non credo che tale aumento sia in grado di annullare la diminuzione della popolazione globale.] C’è davvero qualcosa che non va nelle considerazioni di chi progetta la nostra città.
Per non parlare poi del discorso delle deroghe. Non accettiamo in nessun modo che la qualità della nostra vita venga svenduta per così poco. La nostra presenza qui, stasera, vuole ribadire un secco “no” a questo modo di manipolare le regole del gioco a proprio uso e consumo.
Giuseppe Bernasconi (gruppo ViviAmo Germanedo)
2 commenti:
Fateci sapere assolutamente la data del Consiglio Comunale. Come Qui Lecco Libera vi appoggeremo con persone e tanto di megafono.
Duccio Facchini.
www.quileccolibera.net
gli applausi dopo la lettera hanno detto tutto!è stato bellissimo...
speriamo possa cambiare qualcosa, speriamo nascano altri comitati anche negli altri rioni,questa sarebbe un'altra importantissima vittoria!
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